venerdì 20 febbraio 2015

Il vuoto come opportunità?! Speculazione?!


Ricevo e pubblico.

Come diceva il grande Totò “é la somma che fa il totale”, ed in questi ultimi tempi, la somma di diverse azioni fatte dall'attuale amministrazione, a mio parere sembrano andare un po' contro, a quanto espresso e deciso, negli strumenti di programmazione territoriale come il P.A.T.
Nelle prime tavole grafiche del P.A.T. si sono fatte molte elaborazioni grafiche, sulla città che si muove, la forma della città, la carta della fragilità ed in fine la carta della trasformabilità.
Sembrano sempre più, degli atti amministrativi dovuti ed obbligatori questi piani urbanistici, e non dei veri di strumenti di analisi in primis, e poi di pianificazione urbanistica a livello comunale; certo ci sarà poi il Piano degli interventi che puntualmente andrà ad intervenire e disciplinare, ma sempre sotto le line guida del piano di livello superiore.
Mi riferisco a quanto approvato recentemente in consigli comunale, con gli aumenti volumetrici, al taglio degli alberi del sagrato della chiesa, e ad altre situazioni, delle quali l'Amministrazione non riesce a coglierne le opportunità, ma accetta a testa bassa, le “proposte” che di volta in volta le vengono poste, senza dismostrarsi un po' attiva e propositiva.
Nell ordine;
a seguito del taglio degli alberi del sagrato della chiesa, si è creato un “vuoto” strano per come eravamo abituati a vedere il “sagrato” della chiesa; accettiamo il fatto che siano diventati un emergenza, anche solo per la non manutenzione degli stessi, e che possano comunque essere di pericolo per i cittadini, accetiamo che danneggino la strada ed il “sagrato”, ma spero vivamente che adesso, dietro a questo taglio, ci sia, nelle intenzioni dell'amministrazione, la volontà di dare dignità al sagrato della chiesa, magari con un concorso di idee di progettazione, e non affidando l'incarico ai soliti professionisti, amici di questa amministrazione, che dentro il portafoglio, hanno tutte le tessere di partito, a seconda del comune al quale si rivolgono, perchè senza nascondersi tanto, è così che funziona in quasi tutti i comuni medio piccoli.
Spero che siano chiari gli obiettivi e le line guida di questo ipotetico progetto, visto che gli attuali amministratori oramai sono quasi sedici anni, che sono in carica, senza contare che molti di loro sono attivi in parrochia, quindi lo spazio ed il tempo per comunicare c'è; bisognerebbe tenere conto delle esigenze del mercato, le esigenze di uno spazio dove possano trovar posto anche le auto, per Veneto agricoltura, delle manifestazioni pubbliche, e perchè no, magari sedersi all'ombra di un albero, al fresco.
Il “sagrato” credo sia di proprietà della curia, comunque ad uso pubblico, quindi con una convenzione l'amministrazione potrebbe pensare di dare decoro e dignità a tale vuoto urbano.
Per dare decoro al centro del paese, le operazioni di “lifting urbano” con due fioriere mobili, mq di porfido, su uno spazio che prima era un parcheggio ed adesso è ancora parcheggio, non riqualifica la piazza.
Il secondo fatto è che nell'ultimo consiglio comunale del 4 febbraio 2015, dove a fronte di un aumento volumetrico a favore di una società privata lottizante, in cambio verrà costruita la casa delle associzioni, in centro, andando ad accupare una parte del parco di via cavour, uno degli ultimi “vuoti”, che in questo caso ha un valore alto, vista la densità edilizia che già c'è in centro.
Praticamente si va a costruire una casa delle associazioni, in pieno centro, andando ad occupare, e quindi diminuire, l'area del parco: tale casa delle associazioni, una volta entrata a regime diventerà polo attrattore di certamente (spero) molti cittadini, ma nache di molte auto che avranno bisogno di parcheggio, i condomini che verranno costruiti anche loro avranno bisogno di parcheggio, quindi il tutto diventerà sempre più denso, e quello che era un vuoto utile ( il parco ) in centro, diventerà l'ennesimo lotto di risulta accerchiato da condomini.
Mi domando se gli amministratori osservano quello che succede sul territorio. 
Nel territorio comunale, esistono diversi immobili, con un discreto lotto di pertinenza, che seppur di proprietà privata, potrebbero diventare delle opportunità per l'amministrazione, e di conseguenza per tutti i cittadini.
Accettiamo il fatto, che oramai l'urbanistica e lo sviluppo delle città e dei paesi, è materia degli investitori privati, ma è in questo spazio residuo che deve intervenire il pubblico, per porre le linee guida di sviluppo del paese, accetando anche il fatto che non sempre si devono accettare gli aumenti volumetrici proposti dai lottizanti; non trovo così giustificata, la variazione di prezzo, di un appartamento simile, che in centro paese ha un prezzo e a Volparo costa meno; alla fine sono entrambi in un “paesotto” della cintura urbana di Padova, e l'aumento volumetrico è un “piacere economico” solo per chi va a costruire........ tanto loro, mica abitano a Legnaro, e non vedono il traffico quotidiano, l'effetto isola di calore che si crea nelle aree densamente urbanizzate.....loro abitano nella loro villa in campagna.
Esiste adesso l'ex-consorzio Petrini, l'ex-scuola a Volparo, difronte a via Ardoneghe, o la ex-stalla Guglielmo; perchè gli amministratori non colgono queste opportunità e vanno a dialogare con i proprietari per condere si dei volumi in più, dove evidentemente c'è dello spazio, ma in cambio otterremo qualcosa, sperando di utilità e qualità.....
La crisi edilizia, forse, ha salvato, questi grandi vuoti da l'ennesima lottizzazione, con panchine a scomputo oneri....e speriamo lasci il tempo, per l'intelligenza e lostudio, il tempo per ragionare e discutere, sulle effettive funzioni e destinazioni d'uso di questi immobili.
Ex-consorzio Petrini si potrebbe o realizzare un parco, in collaborazione con l'università di Padova, è li comoda...; gli studenti fanno i loro laboratori, studiano etcccc, ed alla sera, i cittadini possono andare al parco; il parco potrebbe diventare una fascia filtro tra la parte residenziale e la zona industriale.
Se non andasse bene il parco, creiamo un piccolo meta distretto industriale, laboratori, società di servizi, legate alle attività dell'università, agraria, forestali veterinarie etcc. Si riqalifica l'area e magari si creano anche posti di lavoro.
Ex-stalla Guglielmo, perchè non trovare una nuova destinazione pubblica, visto che per molti cittadini, quelli più anziani, è nella memoria storica e visiva ( fino a quando non verrà demolita da qualche speculatore edilizio ).
Il fabbricato ex-scuole a Volparo, potrebbe diventare polo attrattore e creare una nuova centralità, per i cittadini della frazione, visto che nelle tavole del PAT, così è stato graficizatto il territorio con le sue frazioni.
Legnaro va invece in controtendenza; da più parti nel resto d'italia, ed anche a livello nazionale, si parla di riqualificazione urbana, di recupero del costruito senza consumare altro suolo, invece qui si va ad occupare sempre più suolo, tra l'altro diminuinendo quello di proprietà pubblica, a favore di pochi privati.
Esiste l'università a Legnaro, l'istituto di Fisica Nucleare; perchè non si riesce a portare una linea urbana APS a servizio degli studenti e poi di cittadini; la città di Padova è centro-destra, la provincia centro-destra, la regione è centro-destra, l'amministrazione di Legnaro centro-destra.....perchè non si riesce ad aprire un dialogo e magari portare il tram.
Si discuta, si parli, …....l'ospedale lo abbiamo perso, ma almeno ci si muova per altro.
Arrivano ricercatori e studenti da molte parti dell'Europa; perchè non riusciamo ad intercettare dei fondi regionali o europei, per fare un gemelaggio con qualche paese estero. Oramai siamo gli uno dei pochi comuni che non lo sono.......e questo spiega molte cose, sulla chiusura mentale di molta parte dei cittadini.
arch. Roberto Pescarolo

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