venerdì 3 luglio 2015

Migranti a Legnaro.

L'altro giorno è apparso sul Mattino di Padova l'articolo che qui sotto vi riporto, con la notizia degli 8 migranti ospitati nella Casa del Buon Samaritano a Legnaro. Nell'articolo ci sono tutti i particolari del caso. Si tratta di una notizia vecchia in quanto i ragazzi del Gambia sono lì già da molti mesi. Su Facebook l'articolo ha ricevuto l'attenzione di migliaia di persone, molte condivisioni e ha goduto di alcuni commenti non sempre condivisibili. Tutto ciò è segno di notevole interesse sicuramente dovuto al fatto che la questione migranti occupa le prime pagine dei giornali ormai da diverso tempo. Comunque tu ti schieri, qualunque posizione tu prenda, troverai sempre un sacco di gente contro.
Come politico, come rappresentante eletto da una buona parte di legnaresi, desidero però affrontare la questione. Per trasparenza, per correttezza o anche semplicemente perché trovo doveroso esporsi riguardo a temi più sentiti dalla popolazione.
Senza giri di parole dichiaro tutto il mio favore nei confronti delle politiche di apertura e ospitalità nei confronti dei migranti. Gente che a casa sua non ha più nemmeno la speranza di sopravvivere e che scappa da conflitti, violenze, fame e ingiustizie. Esseri umani che abbandonano terre dove si perde la vita a causa di una idea o di una bomba o di un machete brandito dal figlio del vicino di casa.
La riflessione che però voglio fare oggi non riguarda le ragioni che spingono queste persone a migrare, ragioni che molto spesso riguardano il nostro stile di vita, la nostra tecnologia e il nostro sfruttamento della Casa Comune; riguarda più che altro la reazione di quanti, leggendo di questi africani ospitati a spese dello stato, si indignano, sputano odio, reclamano ritorsioni violente nei confronti di indifesi.
Sono molto vicino a chi si chiede con rabbia perché per queste persone si trovano anche 35 euro al giorno per vitto, alloggio, istruzione, cellulare e sigarette e per le famiglie italiane in difficoltà il nulla o quasi. Specialmente sono vicino a coloro i quali focalizzano la loro attenzione al problema della casa. Senza lavoro, incapaci di pagare l'affitto, centinaia di italiani sfrattati senza alternativa perché l'edilizia pubblica e popolare straripa e non viene incrementata. Famiglie sul lastrico alle quali 35 euro al giorno ( 1000 euro al mese!!!) non farebbero solamente comodo, ma addirittura risolverebbero la situazione e non di solo una persona ma addirittura di tre o quattro.
Anche nel nostro piccolo comune è esperienza quotidiana quella di famiglie e singoli che si rivolgono ai servizi sociali per ricevere aiuto.
Sono vicino a tutte queste persone, alle loro inquietudini ma nonostante tutto non sono d'accordo con le conseguenze che in molti ne fanno discendere.
La domanda che mi pongo è: come mai per il migrante si trovano subito 35 euro al giorno e per il disoccupato no? Perché di fronte a questa palese ingiustizia il disoccupato se la prende con il migrante? 
Ormai è la lotta dei poveri contro più i poveri e coinvolge anche chi povero non è ancora, ma teme di diventarlo presto. Ma anche quando il povero vincerà contro l'altro povero cambierà la sua condizione? NO! In assenza di un sistema di welfare esteso e consistente l'ingresso di nuovi poveri ci fa temere che quelle poche risorse a disposizione vengano completamente prosciugate a causa delle politiche "buoniste" dei benpensanti al governo. Ma l'argomento è fuorviante perché non spiega come mai proprio quei 35 euro al giorno, siano spuntati fuori quando già da molto tempo, in tantissimi, li reclamano senza successo. 
Quando un politico come Galan, giusto per citarne uno di casa nostra, pagando un paio di milioni di euro e patteggiando la pena per corruzione rimane proprietario della mega villa in cui abita, nonché rimane titolare della presidenza della commissione parlamentare della cultura ( stipendio da 30.000 euro al mese?): qual'è il problema? L'africano che sbarca disidratato in Sicilia o le opere pubbliche che qui da noi costano per lo meno il doppio che nel resto del mondo? Sono i richiedenti asilo o i partiti che ricevono finanziamenti in nero?
In Europa, solo con gli sprechi alimentari, potremmo dare da mangiare a tutti i rifugiati del mondo senza soffrire la mancanza di una sola Kcaloria. Con le tasse che paghiamo oggi in Italia, azzerando corruzione e evasione fiscale, potremmo finanziare il reddito di cittadinanza per tutte le nostre famiglie in difficoltà e potremmo tornare tutti ad essere orgogliosi si essere italiani: ospitali, solidali e calorosi. Altro che l'infame popolo delle ruspe, incline all'odio razziale e alla violenza: gli italiani sono di tutta altra pasta!
Concludo, anche se di cose da dire ce ne sarebbero ancora moltissime: a volte mi vergogno di essere italiano, ma voglio tornare a esserne orgoglioso assieme a tutti gli italiani onesti che sono i più anche se qualche volta vorrebbero noleggiare una ruspa.

Saluti Davide


Nessun commento: